Controllo fumi caldaia: guida completa

controllo fumi della caldaia

Il controllo fumi della caldaia è un’operazione fondamentale per mantenere efficiente e sicuro l’impianto di riscaldamento. In questo articolo, ti spieghiamo in cosa consiste, se è obbligatorio, perché va fatto, ogni quanto va fatto e chi è il responsabile del controllo fumi.

Ti parleremo inoltre dei rischi che si corrono in caso di mancata revisione e verifica dei fumi, del bollino blu e del costo da sostenere.

Controllo fumi della caldaia: in cosa consiste?

Il controllo fumi della caldaia, chiamato anche analisi fumi caldaia o prova dei fumi, è un’operazione delicata che consiste nella verifica della combustione e della qualità dei fumi prodotti dalla caldaia.

Si tratta di una vera e propria analisi della combustione dei fumi avente come fine ultimo la verifica del rendimento, della concentrazione di ossido di carbonio (CO) e dell’indice di fumosità. Tali parametri devono, infatti, rientrare nei valori indicati dalla normativa vigente.

Il tecnico incaricato della pulizia fumi della caldaia ha la responsabilità di eseguire le verifiche tecniche per il rilascio dei cosiddetti Bollini Verdi e Bollini Blu, quindi deve essere innanzitutto un tecnico abilitato e non può tralasciare nemmeno in controllo.

La verifica dei fumi della caldaia comprende diverse fasi:

  • In primo luogo, il tecnico specializzato effettua l’analisi dei gas di scarico per verificare la presenza di monossido di carbonio (CO) e di altre sostanze inquinanti.
  • In seguito, viene controllata la combustione e la regolazione della caldaia, al fine di garantire l’efficienza energetica e il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza.
  • Infine, il tecnico rilascia il certificato di conformità e il bollino blu, attestando la corretta esecuzione della prova dei fumi e la conformità dell’impianto alle norme vigenti.

Controllo fumi della caldaia: è obbligatorio?

Il controllo fumi è obbligatorio per legge, in quanto rientra nel gruppo dei controlli obbligatori nell’ambito degli accertamenti sull’efficienza energetica degli impianti.

La normativa che disciplina le procedure è il D.P.R. 74/2013, la quale prevede sanzioni pesanti per chi non effettua la verifica dei fumi della caldaia nei tempi previsti.

L’analisi dei fumi è un’operazione che non va sottovalutata, poiché garantisce la sicurezza dell’edificio e delle persone che ci abitano, l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni e il rispetto per l’ambiente.

Controllo fumi della caldaia: perché va fatto?

Il controllo fumi va fatto per garantire una serie di benefici.

La caldaia è un apparecchio a combustione interna che produce fumi e ossido di carbonio (CO), per cui il corretto funzionamento garantisce la prevenzione di perdite di monossido di carbonio e di altri gas inquinanti.

Garantisce anche la sicurezza degli edifici e delle persone che ci abitano e inoltre il controllo fumi della caldaia garantisce una maggiore efficienza energetica, che si traduce in un miglior comfort abitativo e in una maggiore durata nel tempo della caldaia stessa.

Molti produttori la rendono obbligatoria anche per mantenere in vigore la garanzia del prodotto.

Infine una corretta analisi dei fumi garantisce il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza e di efficienza energetica, con conseguenti risparmi economici e ambientali.

Controllo fumi caldaia: ogni quanto va fatto?

La cadenza del controllo fumi della caldaia varia in base al tipo di caldaia e al combustibile utilizzato. Nello specifico il controllo fumi va fatto:

  • ogni anno per impianti a combustibili liquidi o solidi, se la potenza è superiore ai 100kw
  • ogni 2 anni per impianti a combustibile liquido o solido con potenza inferiore o uguale a 100kw
  • ogni 4 anni per caldaie a gas metano o GPL fino a 100kw
  • a cadenza biennale per caldaia a gas, che supera i 100kw.

La verifica va effettuata da un tecnico specializzato che abbia le competenze tecniche per effettuare la pulizia fumi caldaia, emettere il certificato di conformità e il bollino blu.

Per una lettura facilitata sulle cadenze consulta la seguente tabella.

Tipo di caldaiaControllo fumi caldaia
Caldaia a Gas metano o GPL da 10KW a 100KWOgni 4 anni
Caldaia a Gas metano o GPL oltre 100KWOgni 2 anni
Caldaia a pellet o altri combustibili solidi – da 10KW a 100KWOgni 2 anni
Caldaia a pellet o altri combustibili solidi – oltre 100KWOgni anno
Caldaia a gasolio o altri combustibili liquidi – da 10KW a 100KWOgni 2 anni
Caldaia a gasolio o altri combustibili liquidi – oltre 100KWOgni anno
Cadenza controllo fumi in base alla tipologia di caldaia

Chi è il responsabile del controllo fumi?

Il responsabile del controllo fumi è il responsabile dell’impianto termico, che a seconda dei casi può essere:

  • il proprietario di casa;
  • l’inquilino, se ha firmato regolare contratto di affitto;
  • l’amministratore di condominio, in caso di impianto centralizzato;
  • l’amministratore delegato, in caso di una società;
  • un terzo responsabile in caso di delega a un tecnico certificato.

Quali rischi si corrono in caso di mancata revisione e verifica fumi della caldaia?

La legge prevede una sanzione amministrativa compresa tra 500 euro e 3000 euro nei confronti del responsabile dell’impianto termico che non ottempera all’obbligo del controllo dei fumi.

Oltre alla sanzione economica, la mancata revisione e verifica fumi della caldaia può comportare numerosi rischi per la sicurezza degli abitanti dell’edificio.

Tra i rischi più comuni ci sono le perdite di monossido di carbonio (CO) e di altre sostanze inquinanti, che possono causare danni alla salute delle persone e addirittura portare alla morte.

Inoltre, la mancata analisi dei fumi può comportare una riduzione dell’efficienza energetica dell’impianto, con conseguenti sprechi economici e ambientali.

In caso di malfunzionamento, infatti, la caldaia può consumare più combustibile del necessario, con conseguenti aumenti della bolletta e delle emissioni di gas serra.

Bollino blu: cosa significa?

Il bollino blu è un adesivo che viene applicato sulla caldaia e attesta la corretta esecuzione della prova dei fumi e la conformità dell’impianto alle norme vigenti in materia di sicurezza e di efficienza energetica.

Il bollino blu è un attestato importante poiché garantisce:

  • la sicurezza dell’edificio e delle persone che ci abitano;
  • la conformità dell’impianto alle normative vigenti e la riduzione delle emissioni di gas serra;
  • la maggiore efficienza energetica dell’impianto, con conseguenti risparmi economici e ambientali.

Il costo del bollino blu varia in base alla zona geografica e al tipo di caldaia, ma in media si aggira intorno ai 30-70 euro.

Controllo fumi della caldaia e bollino blu

Differenza tra bollino blu e bollino verde

Il Bollino Verde viene rilasciato a seguito del controllo del rendimento energetico della caldaia, mentre il Bollino Blu viene rilasciato quando la caldaia rispetta le norme vigenti in materia di sicurezza e di efficienza energetica.

In altre parole, il Bollino Verde attesta l’efficienza energetica dell’impianto, mentre il Bollino Blu attesta la conformità dell’impianto alle normative vigenti in materia di sicurezza e di efficienza energetica.

Il Bollino Verde è una certificazione obbligatoria per i comuni con una popolazione inferiore a 40.000 abitanti, che viene gestita dalle Regioni o dalle province/città metropolitane. D’altra parte, il Bollino Blu è una certificazione che spetta ai comuni con una popolazione superiore a 40.000 abitanti.

Costo del controllo fumi della caldaia

Il costo del controllo fumi della caldaia varia in base al tipo di caldaia e al combustibile utilizzato. In generale, il costo varia dai 100 ai 200 euro, ma ci sono anche casi in cui può essere più elevato.

Tuttavia, tale costo deve essere considerato un investimento per la sicurezza e l’efficienza energetica dell’impianto.

Grazie al controllo fumi, infatti, è possibile garantire la riduzione delle emissioni di gas serra, con conseguenti risparmi economici e ambientali.

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