Conto Termico Caldaia 2025: cos’è e perché conviene

conto termico caldaia

Il Conto Termico caldaia è un incentivo statale attivo anche nel 2025, pensato per promuovere l’efficienza energetica attraverso la sostituzione di impianti obsoleti con soluzioni moderne e sostenibili, come le caldaie a condensazione o a biomassa.

Gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), questo meccanismo consente di ottenere un contributo diretto sull’investimento, valido sia per abitazioni private che per edifici pubblici o commerciali.

A differenza delle classiche detrazioni fiscali, il conto termico per caldaie prevede un rimborso reale, erogato in tempi brevi, che può arrivare fino al 65% della spesa sostenuta. L’ammontare varia in funzione della zona climatica, del tipo di generatore installato e delle sue performance in termini di efficienza ed emissioni.

Questo incentivo rappresenta una valida opportunità per ridurre i consumi, tagliare i costi in bolletta e aumentare il comfort domestico, contribuendo al contempo alla riduzione delle emissioni inquinanti.

In questa guida completa vedremo come funziona il Conto Termico per la sostituzione della caldaia, chi può richiederlo, quali requisiti servono e come ottenere il massimo rimborso previsto.

Chi può usufruire del Conto Termico per la sostituzione caldaia

Il Conto Termico caldaie è rivolto a un’ampia platea di beneficiari. Possono accedere al contributo soggetti privati, pubbliche amministrazioni e imprese, ognuno con specifiche modalità e requisiti. Rientrano tra i beneficiari ammessi:

  • Persone fisiche proprietarie di immobili residenziali
  • Condomini con impianti termici centralizzati
  • Imprese agricole, industriali, artigianali o del settore forestale
  • Pubbliche amministrazioni locali, regionali e centrali
  • Società a partecipazione pubblica
  • Cooperative edilizie e sociali

Per accedere al conto termico per sostituzione caldaia, è fondamentale che l’intervento preveda la rottamazione di un vecchio generatore alimentato a gasolio, carbone, olio combustibile o biomassa. Sono ammessi anche impianti a GPL, ma solo se situati in zone non metanizzate e in contesti agricoli o forestali.

Le caldaie a condensazione e quelle a biomassa con elevate prestazioni ambientali sono tra i generatori più incentivati. La certificazione dell’impianto esistente — che ne attesti la reale presenza e funzionamento — è condizione necessaria per l’accesso al rimborso.

Per le amministrazioni pubbliche, il conto termico può finanziare anche interventi integrati di efficienza energetica, come la coibentazione dell’involucro edilizio o l’adozione di sistemi intelligenti di gestione dell’energia (domotica), a condizione che siano associati alla sostituzione dell’impianto termico.

Conto termico sostituzione caldaia

Quali caldaie rientrano nel Conto Termico

Per ottenere il contributo previsto dal conto termico caldaie, è necessario che l’impianto sostitutivo rispetti i requisiti tecnici indicati nel Decreto Ministeriale 16 febbraio 2016 e nelle Regole Applicative del GSE. Le tipologie di caldaie ammesse comprendono:

  • Caldaie a condensazione, alimentate a gas metano o GPL, in sostituzione di impianti esistenti
  • Caldaie a biomassa, come pellet, cippato o legna, con basse emissioni in atmosfera
  • Sistemi ibridi combinati (pompa di calore + caldaia a condensazione)
  • Generatori ad alta efficienza che rispettano i limiti di rendimento ed emissioni richiesti

Il nuovo generatore deve avere un rendimento termico utile ≥ 85% e possedere la certificazione ambientale a 4 o 5 stelle, secondo quanto previsto dal D.M. 186/2017. La certificazione 4 stelle è sufficiente per sostituire caldaie a biomassa; per impianti alimentati da combustibili fossili (come gasolio o olio combustibile) è invece necessaria la certificazione 5 stelle.

Scegliere una caldaia presente nel Catalogo degli Apparecchi Prequalificati del GSE consente di accorciare i tempi e semplificare l’iter, grazie al riconoscimento automatico dei requisiti tecnici da parte del gestore.

Le caldaie a condensazione rappresentano una delle soluzioni più vantaggiose, grazie al basso impatto ambientale, al risparmio energetico garantito e alla maggiore entità del contributo riconosciuto, soprattutto per chi vive in zone climatiche E o F, soggette a condizioni invernali più rigide.

Conto Termico Caldaia a Condensazione: requisiti e vantaggi

Tra gli impianti incentivati, la caldaia a condensazione si distingue per l’elevata efficienza energetica e l’idoneità a rientrare nel conto termico caldaia a condensazione. Questo tipo di caldaia recupera il calore contenuto nei fumi di scarico, riducendo i consumi fino al 30% rispetto alle caldaie tradizionali e garantendo una combustione più pulita.

Per accedere al conto termico per la sostituzione caldaia con una tecnologia a condensazione, il nuovo generatore deve soddisfare i seguenti criteri:

  • Sostituzione di un generatore esistente e funzionante (non è ammessa la nuova installazione)
  • Rendimento termico ≥ 85% e rispetto dei limiti sulle emissioni di NOx (< 70 mg/kWh)
  • Certificazione ambientale in linea con il D.M. 186/2017 e marcatura CE
  • Inclusione nel Catalogo del GSE o documentazione tecnica conforme ai requisiti richiesti

Installando una caldaia a condensazione, è possibile ottenere un rimborso fino al 65% della spesa sostenuta, comprensiva di materiali e manodopera. L’incentivo copre anche elementi come valvole termostatiche, sistemi di regolazione automatica, tubazioni e, se previsti, accumulatori inerziali.

Dal punto di vista ambientale, le caldaie a condensazione contribuiscono in modo significativo alla riduzione delle emissioni inquinanti e alla transizione verso un modello di riscaldamento più sostenibile, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione.

Come calcolare l’incentivo del Conto Termico

Il valore dell’incentivo previsto dal conto termico caldaie non è fisso, ma dipende da variabili tecniche ed energetiche stabilite dalle Regole Applicative del GSE. Il contributo viene determinato in base alle caratteristiche del generatore installato e al contesto in cui avviene l’intervento.

I principali parametri che influenzano l’importo sono:

  • Tipologia del generatore (caldaia a condensazione, a biomassa, sistema ibrido, ecc.)
  • Zona climatica dell’edificio, che incide sul numero di ore annue di riscaldamento
  • Potenza termica utile del nuovo impianto
  • Rendimento energetico e basse emissioni, documentati da certificazioni ambientali
  • Eventuale presenza nel catalogo degli apparecchi prequalificati GSE

Ad esempio, una caldaia a condensazione da 24 kW installata in una zona climatica E può ricevere un contributo compreso tra 1.500 e 2.000 euro. Le caldaie a biomassa ad alta efficienza, in sostituzione di impianti molto obsoleti, possono beneficiare anche di 5.000 euro o più di rimborso.

È possibile effettuare una simulazione tramite strumenti disponibili sul sito del GSE o affidandosi a un professionista qualificato. Questi calcoli preliminari sono particolarmente utili per comprendere quanto si può recuperare con il conto termico e valutare la convenienza dell’intervento.

A tal propostito potrebbe interessarti leggere la nostra guida alla scelta di una caldaia a condensazione.

Come richiedere il Conto Termico per la caldaia: documenti e procedura

La richiesta del conto termico per caldaie deve essere effettuata esclusivamente online tramite il Portaltermico del GSE, entro 60 giorni dalla conclusione dell’intervento. La procedura può essere seguita in autonomia dal soggetto responsabile, ma è fortemente consigliata l’assistenza di un tecnico abilitato o di una ESCo, per garantire correttezza e velocità nell’ottenimento dell’incentivo.

Documenti richiesti per la pratica conto termico

  • Scheda-domanda compilata e inviata tramite il portale GSE
  • Documento di identità del richiedente
  • Fatture e bonifici parlanti con causale conforme al DM 16/02/2016
  • Dichiarazione di conformità dell’impianto installato
  • Certificazione ambientale 4 o 5 stelle del generatore sostitutivo
  • Scheda tecnica del prodotto e marcatura CE
  • Foto ante e post intervento a supporto della sostituzione effettuata
  • Libretto impianto aggiornato e, se necessario, documentazione catastale

Una volta completato l’invio, il GSE avvia la verifica della documentazione. Se l’esito è positivo, viene rilasciata la scheda-contratto da firmare digitalmente. Solo dopo questa fase si attiva l’iter di erogazione del rimborso.

La compilazione corretta della domanda e l’invio di allegati coerenti sono essenziali per evitare ritardi o rigetti. Un errore formale può invalidare l’intera pratica. Per questo motivo, molte famiglie e imprese preferiscono affidarsi a professionisti esperti nel conto termico caldaia, così da massimizzare le possibilità di successo.

Tempistiche di rimborso e modalità di pagamento

Uno dei principali punti di forza del conto termico caldaia è la rapidità nell’erogazione del contributo, un aspetto che lo distingue nettamente dalle detrazioni fiscali pluriennali come l’Ecobonus. Il rimborso viene corrisposto direttamente sul conto corrente bancario indicato dal richiedente, secondo le modalità previste nel contratto sottoscritto con il GSE.

La modalità di pagamento varia in funzione dell’importo:

  • Unica soluzione: se l’incentivo è pari o inferiore a 5.000 euro
  • Due rate annuali: per importi superiori a 5.000 euro e impianti fino a 35 kW
  • Cinque rate annuali: per impianti con potenza termica superiore a 35 kW

Il primo pagamento avviene entro la fine del mese successivo alla firma della scheda-contratto. I pagamenti successivi seguono la cadenza temporale stabilita, con accredito annuale fino all’esaurimento del contributo.

È importante sapere che il GSE può sospendere il rimborso in caso di non conformità documentale, errori nell’installazione o mancanza di requisiti minimi. Per evitare ritardi o blocchi nei pagamenti, è consigliabile affidare la gestione della pratica a figure qualificate che conoscano a fondo il funzionamento del conto termico 2025 e le sue condizioni operative.

Grazie a questa modalità di rimborso snella, il conto termico per caldaie a condensazione è oggi una delle opzioni più veloci ed efficaci per recuperare in breve tempo gran parte della spesa sostenuta per la riqualificazione energetica.

Conto Termico vs altri bonus caldaia: quale scegliere

Quando si decide di sostituire una vecchia caldaia, è naturale chiedersi quale sia l’incentivo più vantaggioso tra quelli disponibili. Oltre al conto termico per caldaie, esistono infatti alternative come l’Ecobonus, il Bonus Casa e il Bonus Caldaia 2024. Tuttavia, ogni agevolazione ha requisiti e caratteristiche differenti in termini di benefici fiscali, procedure e tempi di rimborso.

Conto Termico vs Ecobonus

  • Conto Termico: prevede un rimborso diretto e rapido, versato sul conto corrente in pochi mesi. È particolarmente indicato per chi desidera ottenere liquidità immediata.
  • Ecobonus (50–65%): consiste in una detrazione IRPEF suddivisa in 10 anni, utile solo per chi ha capienza fiscale adeguata.
  • Punto di forza del Conto Termico: accessibile anche a chi non paga imposte o ha un reddito basso (pensionati, soggetti esenti IRPEF).

Conto Termico vs Bonus Caldaia 2024

Il Bonus Caldaia può includere diverse agevolazioni, ma non sempre garantisce un recupero economico rapido. Senza interventi trainanti (come il cappotto termico), le percentuali di detrazione sono limitate e vincolate alla dichiarazione dei redditi.

In confronto, il conto termico sostituzione caldaia è più vantaggioso per chi:

  • Ha la necessità di sostituire impianti obsoleti (biomassa, GPL, carbone, gasolio)
  • Vive in zone climatiche fredde (classi E e F), dove il rimborso è maggiore
  • Non intende attendere anni per recuperare l’investimento
  • Desidera un incentivo cumulabile con eventuali bandi regionali o locali

In definitiva, per chi cerca efficienza, semplicità e velocità, il conto termico caldaia a condensazione è una scelta strategica, spesso superiore ad altri bonus oggi in vigore.

Domande frequenti sul Conto Termico Caldaie

Chi può richiedere il Conto Termico?

Possono beneficiare del conto termico per caldaia persone fisiche, condomini, imprese, aziende agricole, Pubbliche Amministrazioni, cooperative e società partecipate. È sufficiente che si proceda alla sostituzione di un vecchio generatore con uno più efficiente conforme ai requisiti tecnici.

Chi fa la pratica del Conto Termico?

La domanda può essere presentata dal soggetto responsabile dell’intervento (es. proprietario dell’immobile), da un tecnico abilitato o da una ESCo (Energy Service Company), specializzata nella gestione completa della pratica, inclusa la verifica dei requisiti e l’upload dei documenti sul Portaltermico GSE.

Che documenti servono per ottenere l’incentivo?

È necessario presentare:

  • Scheda domanda compilata sul portale GSE
  • Documento di identità del richiedente
  • Fatture e bonifici parlanti (con riferimento al DM 16/02/2016)
  • Dichiarazione di conformità dell’impianto
  • Certificazione ambientale (4 o 5 stelle)
  • Fotografie dell’impianto prima e dopo l’intervento
  • Libretto impianto aggiornato
  • Eventuale accatastamento

Come viene calcolato il contributo del Conto Termico?

Il contributo è calcolato in base a:

  • Tipologia del generatore installato (caldaia a condensazione, biomassa, ecc.)
  • Zona climatica di riferimento
  • Potenza termica nominale
  • Efficienza energetica e livello di emissioni
  • Ore di funzionamento annue stimate

È possibile raggiungere fino al 65% della spesa totale, come illustrato nel paragrafo dedicato al calcolo dell’incentivo.

Quanto tempo passa prima di ricevere il rimborso?

Se l’importo è inferiore a 5.000 euro, il GSE lo accredita in un’unica soluzione entro 60 giorni dalla firma del contratto. Per importi superiori, l’erogazione avviene in due o cinque rate annuali, a seconda della potenza della caldaia installata.

Cosa si può sostituire con il Conto Termico?

Con il conto termico caldaie a condensazione o biomassa è possibile sostituire:

  • Vecchie caldaie a biomassa (legna, pellet)
  • Impianti a gasolio, carbone, olio combustibile
  • Caldaie a GPL (in zone non metanizzate)

È obbligatoria la certificazione 4 o 5 stelle del nuovo impianto, a seconda del tipo di generatore sostituito.

Il Conto Termico è ancora attivo nel 2025?

Sì, il Conto Termico 2025 è pienamente operativo. È uno strumento strutturale gestito dal GSE e aggiornato periodicamente. Per tutti gli aggiornamenti consulta la Guida al Conto Termico 3.0.

Conclusione

Il Conto Termico caldaia rappresenta oggi una delle soluzioni più efficaci per chi desidera migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione o attività. A differenza delle detrazioni fiscali, offre un rimborso diretto e rapido che consente di rientrare in tempi brevi dall’investimento sostenuto per la sostituzione del generatore.

Installare una caldaia a condensazione o una caldaia a biomassa ad alta efficienza può dare diritto a un incentivo fino al 65% delle spese ammissibili, con tempistiche di pagamento snelle e senza dover attendere anni come accade con l’Ecobonus. Il vantaggio si amplifica in zone climatiche fredde e in caso di sostituzione di impianti obsoleti ad alto impatto ambientale.

Il conto termico per la sostituzione caldaia è cumulabile con altri contributi regionali o locali, e in alcuni casi può arrivare a coprire il 100% dei costi, rendendo l’intervento praticamente a costo zero per il beneficiario.

Per ottenere il massimo vantaggio economico e ambientale è consigliabile affidarsi a professionisti qualificati che conoscano la normativa aggiornata, i criteri di ammissibilità e le strategie di riqualificazione energetica più efficaci.

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