Stai valutando se alimentare il tuo impianto a pavimento radiante con stufa a pellet anziché usare il GPL o il gas metano? La scelta potrebbe essere quella giusta!
Un impianto di riscaldamento a pavimento presenta notevoli vantaggi:
- Non occupa spazio;
- Temperatura omogenea in tutti gli ambienti;
- Nessun impatto estetico;
- Poca manutenzione;
- Comfort elevato;
- Possibilità di abbinare pannelli solari termici;
- Consumi ridotti.
Ma se sei atterrato su questa pagina il motivo è quasi sicuramente legato a quello del risparmio sui costi di riscaldamento.
Molti, infatti, si chiedono se l’utilizzo di questo tipo di impianto comporti un reale risparmio. La risposta è sì, a condizione che si utilizzi il generatore di calore corretto.
I pannelli radianti posti sotto il pavimento richiedono un flusso d’acqua a temperature di mandata relativamente basse, intorno ai 30°C. Ciò comporta un consumo energetico nettamente inferiore rispetto all’utilizzo dei termosifoni, i quali necessitano di un flusso d’acqua a temperature di 65/70°C.
Utilizzare generatori ad energia rinnovabile come le caldaie a pellet o le stufe a pellet comporta un risparmio ancora maggiore e bollette più contenute ma a patto di dimensionare bene l’impianto e di utilizzare stufe con precise caratteristiche.
In questa guida vedremo quali sono le caratteristiche che deve avere una stufa a pellet per il riscaldamento a pavimento radiante, come funziona e quanto costa.
Indice
Stufe a pellet e riscaldamento a pavimento radiante
Iniziamo col dire che i termini idrostufa, termostufa, stufa ad acqua, studa idro e stufa hydro sono sinonimi. Dunque rappresentano lo stesso prodotto.
La stufa idro a pellet è in grado di produrre calore ed acqua calda in modo più economico rispetto ad altri sistemi grazie alla convenienza del combustibile.
L’uso del pellet come combustibile, infatti, non solo consente di risparmiare sui costi del riscaldamento ma contribuisce anche alla riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente, migliorando la classe energetica dell’edificio.
A differenza delle altre stufe che producono solamente aria calda diffusa o canalizzata, la termostufa a pellet alimenta l’impianto di riscaldamento della casa, come termosifoni, termoconvettori o il riscaldamento a pavimento radiante.
Inoltre, in alcuni casi, la termostufa può anche essere utilizzata per la produzione di acqua calda sanitaria.
Grazie a uno scambiatore di calore integrato nel generatore, che consente di trasferire gran parte del calore prodotto dalla combustione del pellet all’acqua che circola nell’impianto di riscaldamento, oltre il 90% della potenza generata dall’idrostufa viene trasferita all’acqua dell’impianto.
Tuttavia, va tenuto presente che una piccola parte del calore prodotto dalla stufa viene trasferita anche all’aria circostante, grazie alla convezione naturale. Questo può risultare particolarmente utile in inverno se la stufa viene posizionata in una stanza fredda o priva di pannelli radianti, come ad esempio una cantina.
È fondamentale, però, scegliere una stufa ad acqua della giusta potenza per evitare sottodimensionamenti e assicurare il giusto grado di comfort in casa.
Caratteristiche di una stufa a pellet per il riscaldamento a pavimento radiante
Una stufa idro a pellet per il riscaldamento a pavimento radiante deve essere dotata di un puffer ben dimensionato e di un serbatoio del pellet sufficientemente capiente.
Se così non fosse il reale risparmio economico sui costi di riscaldamento potrebbe venire meno.
Puffer
Il puffer è un sistema di accumulo, con una capacità variabile in base alle esigenze, che consente di immagazzinare l’acqua calda destinata all’uso sia per il riscaldamento che per gli usi sanitari.
L’acqua riscaldata dalla stufa a pellet raggiunge temperature di 70-80°C, troppo elevate per l’utilizzo con i pannelli radianti, i quali richiedono un’acqua a temperature non superiori a 30°C.
Senza il puffer, tutta l’energia in eccesso prodotta dalla termostufa andrebbe persa per raffreddare l’acqua.
Con il puffer, invece, è possibile miscelare l’acqua ad alta temperatura con quella fredda, fino a raggiungere la temperatura corretta per le serpentine dei pannelli a pavimento.
Per una idrostufa a pellet, la capacità minima del puffer dovrebbe essere di 20 litri per kW ma per un corretto dimensionamento il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un termotecnico certificato.
Come detto in precedenza, una stufa idro a pellet può essere utilizzata anche per la produzione di ACS. Tuttavia, se sei interessato a questa opportunità, l’acquisto di un puffer diventa praticamente obbligatorio.
Sebbene, infatti, le stufe ad acqua più potenti, con una potenza superiore ai 20-22 kW, possano produrre acqua calda sanitaria istantanea tramite un kit ACS, c’è un aspetto da considerare: l’acqua esce subito calda dal rubinetto solo se la stufa è accesa e funziona a regime.
In caso contrario, potrebbero volerci diversi minuti per raggiungere la temperatura desiderata. Inoltre la portata d’acqua non è altissima.
L’uso del puffer è inoltre obbligatorio in caso di abbinamento della termostufa ad un impianto a collettori solari. L’acqua calda prodotta dai pannelli solari termici andrà immagazzinata nel puffer e darà una mano alla stufa stessa, con una riduzione drastica dei consumi.
Serbatoio del pellet
Altro aspetto a da considerare per le termostufe a pellet utilizzate per il riscaldamento a pavimento è la capacità del serbatoio del pellet.
Poiché la stufa funziona per diverse ore al giorno per riscaldare l’intero impianto, è necessario un serbatoio di pellet di grandi dimensioni. Con un serbatoio piccolo, si è costretti a ricaricare il combustibile più volte al giorno.
Come valutare le dimensioni del serbatoio?
Per calcolare la capacità del serbatoio della stufa a pellet, è necessario fare riferimento alla scheda tecnica del prodotto, in cui viene indicato il dato come “capacità serbatoio”.
Di solito, tale valore è espresso in litri per maggiore precisione. Tuttavia, se si desidera avere un’idea approssimativa del numero di kg di pellet che possono essere contenuti nel serbatoio, è possibile utilizzare la seguente proporzione: 1 litro di capacità del serbatoio = 0,7 kg di pellet.
Ad esempio se si dispone di un sacco di pellet intero da 15 kg, il serbatoio della stufa avrà una capacità di circa 21,4 litri e così via.
Come scegliere una stufa a pellet per il riscaldamento a pavimento radiante
Abbiamo visto che una stufa idro a pellet per il riscaldamento a pannelli radianti deve essere dotata di puffer e di un serbatoio del pellet sufficientemente capiente.
Tuttavia esistono anche altri aspetti da valutare e che possono far veicolare la scelta della termostufa su un modello piuttosto che un altro.
Ventilazione
Sebbene la maggior parte del calore generato da una termostufa sia scambiato con l’acqua dell’impianto, un po’ di calore viene già rilasciato nella stanza in cui la stufa viene installata grazie alla convezione naturale.
Alcuni modelli offrono anche un ventilatore che può distribuire il calore più velocemente ed efficacemente nell’aria. Questa funzione potrebbe rivelarsi utile se la stanza è molto fredda e hai bisogno di scaldarla rapidamente o se l’ambiente in cui è installata la stufa è molto ampio.
Se scegli una termostufa con ventilazione è importante verificare che sia possibile ridurre la velocità del ventilatore al minimo. Il ventilatore produce infatti sempre un certo rumore che potrebbe risultare fastidioso, soprattutto una volta raggiunta la temperatura desiderata.
Dimensioni del cassetto cenere
La termostufa a pellet, come tutte le stufe, produce dei residui di cenere che vanno rimossi dal braciere e dal cassetto cenere, richiedendo quindi una minima manutenzione.
Dato che la termostufa per il riscaldamento a pavimento funziona per più ore rispetto ad una stufa tradizionale, i residui potrebbero essere in quantità maggiore. Per questo, è importante valutare la capienza del cassetto cenere per determinare l’intervallo di tempo necessario per svuotarlo.
Se il cassetto cenere è capiente, sarà sufficiente svuotarlo ogni 7-10 giorni. Altrimenti, l’intervallo di tempo potrebbe essere ridotto per ragioni di praticità.
Braciere autopulente
Alcune termostufe offrono l’optional del braciere autopulente, che si attiva in automatico a intervalli regolari o quando viene rilevato un intasamento anomalo di cenere. Questo sistema di pulizia a raschiamento, oltre a semplificare la vita dell’utilizzatore, aiuta la termostufa a funzionare in modo efficiente.
Con un braciere perfettamente pulito, l’apporto di ossigeno è sempre garantito e la combustione è perfetta ed efficiente, il che significa che la termostufa consuma meno pellet.
L’efficienza della combustione è fondamentale per il rendimento della termostufa, il quale ha un impatto significativo sui costi di esercizio e sull’impatto ambientale. In definitiva, scegliere una termostufa con braciere autopulente può farti risparmiare sui costi a lungo termine.
Classe energetica
A partire dal 2018 l’Unione Europea ha reso obbligatoria l’etichettatura energetica anche per le stufe a pellet, che indica la classe di efficienza della macchina.
Come accade da molti anni per gli altri elettrodomestici, la scala di valori presente sull’etichetta energetica delle stufe a pellet di classe A e superiori permette di fare una scelta nella direzione dell’efficienza.
Nel corso degli anni, infatti, è emerso che i dispositivi in classe alta sono in grado di garantire maggior efficienza e di conseguenza consentono di risparmiare energia. L’etichetta energetica delle stufe a pellet include anche le indicazioni della potenza.
Nella scheda tecnica di una termostufa a pellet la potenza è indicata da due valori espressi in kW:
- il primo valore indica la potenza complessiva;
- il secondo, leggermente inferiore, indica la potenza resa dalla stufa all’acqua.
La differenza tra le due potenze rappresenta il calore che la stufa rilascia in ambiente, tramite convezione o ventilazione forzata nei modelli dotati di ventilatore.
Sull’etichetta energetica della termostufa è riportata la potenza residuale, ovvero il primo valore indicante i kW rilasciati direttamente nell’ambiente, mentre il secondo valore indica i kW rilasciati all’acqua dell’impianto (potenza indiretta).
Certificazioni di qualità
In Italia una delle certificazioni di qualità più diffuse è Aria Pulita, la quale utilizza una scala di valutazione a stelle per indicare le performance ambientali del prodotto in termini di efficienza e di emissioni.
Scegliere un prodotto con almeno 4 stelle è importante per due motivi:
- Garantisce una maggiore efficienza;
- Assicura di rispettare tutte le normative comunali e regionali riguardanti l’inquinamento atmosferico.
Questo è particolarmente importante in alcune zone come la Pianura Padana, dove è stato introdotto un regolamento molto rigido per limitare la circolazione dei veicoli inquinanti e delle stufe poco efficienti e obsolete.
Altre certificazioni di qualità da considerare sono quelle tedesche, le quali sono tra le più selettive in Europa. Se la termostufa che stai valutando ha la certificazione tedesca BAFA o quella austriaca 15a, puoi essere certo di acquistare un prodotto eccellente.
Regolazione automatica della combustione
I modelli di termostufe a regolazione manuale vengono forniti dal produttore con le impostazioni predefinite che vengono personalizzate in base alle specifiche dell’installazione e alla tipologia di pellet dal tecnico installatore.
Tuttavia, i modelli più avanzati e tecnologici sono dotati di una gestione evoluta ed automatica della combustione che si adatta autonomamente alle caratteristiche dell’installazione e del pellet utilizzato.
Domotica, sonde di temperatura ed estetica
Esistono altri fattori che possono contribuire ad aumentare la qualità di una termostufa e che possono influire sul costo finale del prodotto.
In particolare, la presenza di cronotermostati e sonde di temperatura può garantire un preciso controllo della combustione, poiché questi dispositivi sono in grado di comunicare con la stufa e di regolare la temperatura in base alle impostazioni dell’utente e ai dati rilevati dalla sonda.
Inoltre, alcuni modelli di termostufe offrono anche sistemi di comando a distanza come il collegamento Wi-Fi, che consente di accendere o spegnere la stufa anche quando si è lontani da casa, tramite smartphone o tablet.
Da un punto di vista estetico, è possibile trovare termostufe con un design curato e materiali di alta qualità, oltre ad una fiamma più gradevole e accattivante.
Tutti questi elementi possono rappresentare un valore aggiunto per il prodotto, ma anche un aumento del prezzo finale.
Stufe a pellet per riscaldamento a pavimento: prezzi
Una stufa a pellet per riscaldamento a pavimento presenta costi che partono da 3.500 € per un modello basic fino a superare i 5.000 € per i modelli più avanzati e tecnologici.
La progettazione di una termostufa richiede una competenza tecnica specifica, in quanto essa deve interagire con gli impianti preesistenti e rispettare i requisiti di efficienza e sicurezza.
Il progetto di un impianto a pavimento radiante alimentato da stufa a pellet si compone di quattro fasi: ideazione, definizione, realizzazione e gestione. Eccone riassunti i passaggi più importanti:
- durante la fase di ideazione, il tecnico specializzato ti aiuterà a scegliere la soluzione migliore per i tuoi obiettivi di risparmio e confort;
- nella fase di definizione vengono effettuati calcoli precisi per dimensionare la termostufa e definire i dettagli tecnici di ogni componente;
- la fase di realizzazione coinvolge diversi attori, come il termotecnico e l’installatore, e la durata dipende dalla complessità del progetto;
- infine, la fase di gestione è importante per il monitoraggio e la taratura dell’impianto.
Come avrai intuito è altamente consigliato affidare questa fase delicata ad un tecnico specializzato, che abbia una conoscenza approfondita di tutti i componenti e sappia fornirti il miglior supporto tecnico e commerciale possibile.
Se sei residente in Sicilia contattaci per un primo consulto. Dopo un primo sopralluogo gratuito e senza impegno saremo in grado di indicarti una soluzione in grado di soddisfare le tue esigenze di comfort e di efficienza energetica.