Autoconsumo fotovoltaico nel 2024: guida completa

autoconsumo fotovoltaico

L’autoconsumo fotovoltaico è un tema sempre attuale, soprattutto nel 2024 dove il prezzo dell’energia elettrica in Italia non è di certo tra i minimi storici.

Migliore è l’autoconsumo e maggiore sono i risparmi in bolletta, soprattutto se non si dispone di batterie fotovoltaiche.

Ma questo tema è spesso causa di confusione in quanto l’autoconsumo viene solitamente scambiato per il grado di autonomia, causando non pochi grattacapi.

Con questo articolo intendiamo risolvere definitivamente la questione con esempi pratici e reali alla portata di tutti.

Autoconsumo fotovoltaico: significato

Per autoconsumo fotovoltaico si intende la percentuale di energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici che viene effettivamente consumata dalla rete elettrica dell’abitazione.

Sostanzialmente un autoconsumo del 100% significa che stiamo utilizzando tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico. Un autoconsumo del 90% significa che ne stiamo sprecando il 10%, ad esempio immettendola nella rete elettrica nazionale.

Si fa per dire “sprecando” in quanto parte dell’energia immessa in rete verrà retribuita mediante scambio sul posto o ritiro dedicato.

Dall’immagine sottostante estrapolata dal software di monitoraggio di un impianto fotovoltaico reale è possibile vedere come l’autoconsumo al giorno 23 Aprile 2022 era del 66% in quanto solo 22,75 kWh dei 34,72 kWh di energia elettrica prodotta dai pannelli solari sono stati effettivamente utilizzati dalla rete elettrica:

  • 16,81 kWh direttamente dagli elettrodomestici dell’abitazione (49% di 34,72 kWh);
  • 5,91 kWh immagazzinati nelle batterie di accumulo (17% di 34,72 kWh).
Grafico autoconsumo fotovoltaico
Grafico autoconsumo fotovoltaico

L’autoconsumo non va confuso con il grado di autonomia, che invece indica il rapporto tra la totalità dei consumi dell’abitazione e l’energia elettrica prodotta dall’impianto.

Un grado di autonomia del 90% sta a significare che solo il 90% dei consumi sono soddisfatti dalla produzione fotovoltaica.

Ad esempio dall’immagine sottostante puoi vedere come per lo stesso giorno cui sopra il grado di autonomia è stato del 99%, in quanto l’abitazione ha consumato un totale di 22 kWh di energia la quale è stata quasi del tutto fornita dal fotovoltaico.

Di questi 22 kWh, infatti:

  • 16,81 kWh sono stati forniti direttamente dai pannelli (77%);
  • 4,87 kWh sono stati forniti dalle batterie di accumulo (22%);
  • 0,32 kWh sono stati prelevati dalla rete (1%).
Grado di autonomia fotovoltaico
Grafico grado di autonomia fotovoltaico

Sì, lo sappiamo cosa stai pensando: se l’impianto ha prodotto e immagazzinato nelle batterie più energia di quella consumata, come mai il grado di autonomia non è del 100%?

Purtroppo per ragioni tecniche non si riesce ad azzerare del tutto il prelievo dalla rete ma come puoi ben notare parliamo di numeri insignificanti.

Autoconsumo fotovoltaico: come misurarlo?

Per misurare il grado di autoconsumo dell’impianto si utilizzano i software di monitoraggio per fotovoltaico.

Altro non sono che dei programmi forniti in dotazione con degli strumenti appositamente progettati per montitorare la produzione dell’impianto e segnalare eventuali guasti.

Software di monitoraggio base – ma comunque completi per questo scopo – sono solitamente forniti con l’inverter.

Autoconsumo fotovoltaico: come aumentarlo

Per aumentare il grado di autoconsumo occorre concentrare i consumi elettrici dell’abitazione durante le ore di produttività, dunque dalla mattina fino al pomeriggio.

Se invece la maggior parte dei tuoi consumi si concentrano durante le ore serali o di scarsa produttività, l’unico modo per aumentare l’autoconsumo fotovoltaico è installare delle batterie di accumulo, che ti consentiranno di aumentare anche il grado di autonomia e di abbattere i costi in bolletta fino al 90%.

Grazie alle tecnologie evolute di oggi ed numerose agevolazioni fiscali per fotovoltaico presenti, oggi è possibile installare sistemi di accumulo molto efficienti senza la paura di rientrare dell’investimento in un periodo troppo lungo o prossimo alla sostituzione delle batterie per inefficenza di stoccaggio.

TI È PIACIUTO? CONDIVIDILO:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email

Approfondisci leggendo anche:

Cerca