Con autoconsumo collettivo o AUC ci si riferisce ad un gruppo di persone che si trovano nello stesso edificio o condominio e che condivide virtualmente l’energia prodotta da una o più fonti rinnovabili, come il fotovoltaico.
Il concetto alla base dei un gruppo di autoconsumo è lo stesso delle comunità energetiche, ossia utilizzare l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico (eolico o altri) anziché andarla a prelevare dalla rete elettrica nazionale.
Questa condivisione di energia è incentivata dallo Stato ed offre dei benefici economici sia a chi produce che a chi consuma.
In questo articolo analizziamo come funziona l’autoconsumo collettivo, quali sono le differenze con la comunità energetica e quali sono i requisiti per iniziare.
Indice
Autoconsumo collettivo: come funziona
La Direttiva Europea sulle Energie Rinnovabili 2018/2001, conosciuta come RED II (Renewable Energy Directive II), ha introdotto importanti disposizioni riguardanti l’autoconsumo collettivo, fornendo una cornice normativa a livello europeo per regolare questa pratica.
In Italia, la RED II è stata recepita attraverso il Decreto legislativo 8 novembre 2021 n.199, che ha definito e normato l’autoconsumo collettivo nel contesto nazionale.
Come detto poc’anzi, alla base dell’autoconsumo collettivo c’è una semplice idea: sfruttare la produzione di energia elettrica realizzata da fonti rinnovabili e situata in prossimità dei luoghi di consumo, a livello di singolo edificio o singolo condominio.
Prima di proseguire definiamo chiaramente i concetti di “edificio” e “condominio” nell’ambito di un gruppo di autoconsumo:
- Edificio: si riferisce a una struttura autonoma, composta da una o più unità immobiliari, ma con un unico proprietario. Questa struttura può essere destinata a utilizzi residenziali, commerciali o industriali. Può essere occupata da un singolo utente o da più utenti separati. Ciò che caratterizza l’autoconsumo in questo contesto è la capacità dell’edificio di produrre energia, ad esempio attraverso l’installazione di pannelli solari o altre fonti rinnovabili. L’energia così generata viene principalmente utilizzata per soddisfare le esigenze interne dell’edificio stesso, riducendo la dipendenza da fornitori esterni di energia.
- Condominio: rappresenta una struttura composta da più unità abitative o commerciali, ciascuna con un proprietario diverso. Le unità all’interno di un condominio condividono spazi comuni e, spesso, infrastrutture condivise come scale, ascensori o aree esterne. Quando si parla di autoconsumo collettivo in un condominio, ci si riferisce alla produzione e condivisione di energia tra tutte le unità presenti. Questo modello consente a diverse unità o famiglie di beneficiare dell’energia prodotta in loco, ottimizzando l’uso delle risorse energetiche disponibili e promuovendo un approccio più sostenibile e collaborativo alla gestione dell’energia.
Per spiegare come funziona un gruppo di autoconsumo collettivo facciamo un esempio. Immaginiamo il caso di un fotovoltaico in condominio realizzato sul tetto dell’edificio. A tale impianto vengono normalmente collegate le utenze delle parti comuni, come l’ascensore, la luce delle scale, i cancelli automatici ecc..
L’energia prodotta in eccesso dall’impianto, dunque non autoconsumata, viene immessa nella rete elettrica nazionale e venduta al GSE, i cui proventi andranno al condominio.
Formando un gruppo di autoconsumo collettivo, però, se i condòmini consumano energia al momento in cui l’impianto fotovoltaico condominiale centralizzato la produce, il condominio avrà diritto ad un incentivo economico che poi saranno i condòmini a decidere come utilizzare.
Inoltre l’eventuale energia elettrica prodotta in eccesso dall’impianto e non autoconsumata né dall’edificio né dai condòmini può essere immagazzinata in apposite batterie per fotovoltaico ed utilizzata in tempi successivi.
Questo significa che gli abitanti del condominio che decidono di fare parte di un gruppo di aututoconsumo collettivo possono godere di energia pulita e rinnovabile direttamente dalla loro fonte locale, offrendo una maggiore indipendenza energetica e riducendo ulteriormente la dipendenza dalla rete nazionale.
Lo stesso discorso non vale solo per l’energia elettrica ma anche per l’energia termica.
Uno degli obiettivi principali di un gruppo di autoconsumo collettivo è quello di ridurre i costi delle bollette energetiche per i partecipanti. Tuttavia, è importante comprendere che questo obiettivo non viene raggiunto direttamente.
Gli utenti, infatti, devono continuare a pagare le loro bollette come hanno sempre fatto. Solo successivamente, tramite un meccanismo virtuale, possono beneficiare dell’incentivo relativo alla quota di energia condivisa.
Lo scambio di energia tra produttori e consumatori avviene utilizzando la rete elettrica esistente, e l’incentivo per l’autoconsumo collettivo viene erogato al condominio o all’ente giuridico che rappresenta il gruppo.
Affinché il gruppo di autoconsumo collettivo sia economicamente vantaggioso, è fondamentale comprendere chiaramente come viene valorizzata l’energia prodotta e quanto viene riconosciuta ai partecipanti.
Autoconsumo collettivo: vantaggi
I vantaggi economici dell’autoconsumo collettivo sono molteplici e sostanziali:
- Risparmio sui consumi energetici: gli utenti del gruppo possono godere di tariffe energetiche più convenienti rispetto alla media grazie alla produzione e al consumo interni di energia elettrica, oltre agli incentivi statali per l’energia autoconsumata.
- Stabilità dei prezzi: poiché gran parte dell’energia consumata è prodotta localmente, i prezzi rimangono più stabili e meno suscettibili alle oscillazioni del mercato internazionale.
- Valorizzazione degli immobili: le proprietà immobiliari coinvolte in sistemi di autoconsumo collettivo possono aumentare il loro valore sul mercato perché la presenza di soluzioni energetiche moderne e sostenibili, come impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, rende gli immobili più attraenti agli acquirenti.
Anche i vantaggi ambientali derivanti dall’autoconsumo collettivo sono sostanziali e giocano un ruolo cruciale nella protezione del nostro pianeta:
- Riduzione delle emissioni: l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile porta a una significativa riduzione delle emissioni di gas serra; L’energia prodotta localmente da fonti come il sole o il vento non solo sostituisce quella generata da combustibili fossili, ma elimina anche l’emissione di gas serra associati alla loro combustione; Questo contribuisce in modo tangibile alla lotta contro i cambiamenti climatici, riducendo l’impatto ambientale negativo delle attività umane.
- Minore impatto sulla rete: consumando energia direttamente dalla fonte locale nel momento stesso in cui viene prodotta, l’AUC riduce la necessità di trasportare l’energia su lunghe distanze attraverso la rete nazionale; Questo comporta una diminuzione delle perdite energetiche associate al trasporto e alla distribuzione dell’elettricità, contribuendo a preservare le risorse e a migliorare l’efficienza complessiva del sistema energetico.
- Promozione delle energie rinnovabili: l’adozione diffusa dell’autoconsumo collettivo stimola la ricerca e lo sviluppo di tecnologie sempre più efficienti e sostenibili nel settore delle energie rinnovabili; Questo processo accelera la transizione verso un futuro energetico pulito e sostenibile, incoraggiando l’innovazione e l’adozione di soluzioni che riducono la dipendenza dalle fonti fossili e favoriscono l’uso responsabile delle risorse naturali.
In sintesi, l’autoconsumo collettivo non solo offre vantaggi economici agli utenti, ma rappresenta anche una potente leva per proteggere l’ambiente e promuovere una crescita energetica più sostenibile e resiliente.
Comunità energetiche e autoconsumo collettivo: differenza
La differenza tra autoconsumo collettivo e comunità energetiche è significativa e riguarda sia la struttura operativa che l’ambito di azione di ciascun modello.
L’AUC si concentra su un gruppo ristretto di persone o entità che condividono e utilizzano localmente l’energia autoprodotta da fonti rinnovabili. Questo modello si applica principalmente a edifici o condomini in cui i membri del gruppo condividono l’energia generata all’interno della stessa struttura.
L’obiettivo principale è la condivisione e l’uso dell’energia prodotta contestualmente alla sua generazione, riducendo così la dipendenza dalla rete elettrica esterna.
Le comunità energetiche rappresentano un approccio più ampio e inclusivo. Una CER è un’entità legale autonoma costituita da cittadini, autorità locali, imprese o altre entità che sono collegati alla stessa cabina elettrica primaria e che collaborano per produrre, condividere e consumare energia rinnovabile.
Le CER coinvolgono la condivisione locale e virtuale dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici o altre fonti rinnovabili. Oltre alla condivisione fisica dell’energia, le CER possono anche distribuire incentivi tra i membri in base alla loro partecipazione e contributo al sistema energetico.
È importante notare che i soggetti coinvolti in un’AUC non possono partecipare contemporaneamente a una CER e viceversa, al fine di mantenere chiare e distinte le regolamentazioni, gli incentivi e le responsabilità specifiche di ciascun modello.
Autoconsumo collettivo: incentivi
I soggetti che partecipano a un autoconsumo collettivo e scelgono di installare un impianto fotovoltaico possono beneficiare del bonus ristrutturazioni edilizie 50%.
Il bonus ristrutturazione al 50% consente di detrarre dall’imposta sul reddito il 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia, che includono anche l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia solare.
Questo vantaggio fiscale rende più accessibile l’adozione di tecnologie sostenibili, come i pannelli solari, per i partecipanti all’AUC che desiderano investire nell’autoproduzione di energia pulita.
È importante che i soggetti interessati verifichino i requisiti specifici e le modalità di accesso al bonus ristrutturazione al 50%, in modo da assicurarsi di rispettare le disposizioni normative e ottenere tutti i benefici fiscali previsti.
Autoconsumo collettivo: come fare
Il processo di attivazione di un gruppo di autoconsumo collettivo richiede una pianificazione accurata e la collaborazione di tutti i soggetti interessati.
È necessario coinvolgere gli interessati e ottenere il consenso della maggioranza degli intervenuti, che rappresentino almeno la metà del valore millesimale dell’edificio o condominio. I condomini contrari possono essere esonerati dal partecipare alle spese, rinunciando anche ai benefici.
Nel verbale di assemblea deve essere indicato il soggetto responsabile per la gestione tecnica e amministrativa dell’energia e relative valorizzazioni.
Gli impianti devono essere realizzati nell’area afferente all’edificio o condominio, come tetti, spazi comuni o pertinenze, o comunque essere disponibili per lo stesso. Il dimensionamento degli impianti dovrebbe idealmente coprire i consumi annuali degli aderenti.
Deve essere garantita la possibilità di recesso con eventuali corrispettivi concordati, equi e proporzionati. Non vi è un obbligo di accettare nuove adesioni.
Le utenze collegate agli impianti godono dell’autoconsumo, riducendo la bolletta energetica. Gli altri continueranno a pagare le bollette per il consumo pieno di energia prelevata dalla rete, ricevendo gli incentivi sull’energia condivisa. È garantita la possibilità di mantenere il proprio gestore energetico.
L’entrata e l’uscita dei soci è libera. Il gruppo non può escludere un socio, ad esempio perché non ha abbastanza energia nell’impianto, ma solo per ragioni oggettive
È fondamentale pianificare attentamente la fase iniziale di analisi e dimensionamento degli impianti, la localizzazione e la definizione dei condomini che aderiscono, così come calcolare i consumi e le potenzialità.
È importante anche considerare i costi che potrebbero sorgere durante il periodo di vita della Comunità e pianificare di conseguenza per garantire una gestione efficace e sostenibile nel lungo termine.
Se sei residente in Sicilia, contattaci per richiedere un sopralluogo gratuito e senza impegno al fine di identificare se vi sono tutti i presupposti necessari affinché il gruppo di autoconsumo sia davvero un vantaggio e realizzare un preventivo per un impianto correttamente dimensionato sulla base dei reali fabbisogni energetici.